Offener Wettbewerb | 01/2019
Neubau des Mehrzweckzentrums "Spazio Bellavista" in Manno (CH) / Progettazione del nuovo centro polifunzionale "Spazio Bellavista" a Manno
©Studio d’architettura Paolo Andreani
3. Rang / 3. Preis
Preisgeld: 16.000 CHF
Architektur
Beurteilung durch das Preisgericht
L’edificio si inserisce nel contesto definendo allo stesso tempo lo spazio esterno, il corpo principale si posiziona sul lato sud e delimita una piazza libera a nord, che viene completata verso la montagna con un edificio basso contro terra, lo stesso serve anche da collegamento tra la Via Lavatoio ed il primo livello del corpo principale. Il tentativo è quello di concludere il nucleo liberando un grande spazio aperto e pubblico.
L’edificio a sud risolve con la sua presenza il rapporto con il contesto, seppur chiudendosi completamente su quel lato e sulle future eventuali edificazioni, dall’altra parte il rapporto con la pendenza della Via Lavatoio viene gestito con diversi gradoni, ma senza portare ad un risultato chiaro e completo.
Il concetto urbanistico appare piuttosto evidente, il carattere pubblico è visibile all’interno della piazza, ma risulta estremamente debole nei suoi altri affacci ad est e a sud.
Al suo interno il progetto colloca nello snodo tra le due strutture gli accessi all’edificio, generosi, ma non proprio agevoli. Al piano terra del corpo a monte si trovano gli spazi della sala polivalente e della cucina, serviti dal corridoio retrostante, ma anche con un accesso diretto alla piazza, dall’altro lato si trova l’ufficio con la sala riunioni. Il primo piano del corpo a sud ospita la biblioteca ed è servito anche dal percorso pedonale sopra la sala polifunzionale, che parte dalla Via Lavatoio.
Viene apprezzata l’idea di un accesso diretto per la biblioteca, mentre si evidenzia la fragilità dell’ingresso a sud, che collega la zona dei parcheggi all’edificio, espressa anche dal disegno dalla facciata, così come di quella rivolta ad est. Allo stesso modo appare superflua la scelta di prevedere un tetto a falde.
La cubatura dell’edificio nel suo complesso non è particolarmente contenuta ed il progetto, costruito fino in fondo su tutta la sua larghezza, implica uno scavo abbastanza importante.
L’edificio a sud risolve con la sua presenza il rapporto con il contesto, seppur chiudendosi completamente su quel lato e sulle future eventuali edificazioni, dall’altra parte il rapporto con la pendenza della Via Lavatoio viene gestito con diversi gradoni, ma senza portare ad un risultato chiaro e completo.
Il concetto urbanistico appare piuttosto evidente, il carattere pubblico è visibile all’interno della piazza, ma risulta estremamente debole nei suoi altri affacci ad est e a sud.
Al suo interno il progetto colloca nello snodo tra le due strutture gli accessi all’edificio, generosi, ma non proprio agevoli. Al piano terra del corpo a monte si trovano gli spazi della sala polivalente e della cucina, serviti dal corridoio retrostante, ma anche con un accesso diretto alla piazza, dall’altro lato si trova l’ufficio con la sala riunioni. Il primo piano del corpo a sud ospita la biblioteca ed è servito anche dal percorso pedonale sopra la sala polifunzionale, che parte dalla Via Lavatoio.
Viene apprezzata l’idea di un accesso diretto per la biblioteca, mentre si evidenzia la fragilità dell’ingresso a sud, che collega la zona dei parcheggi all’edificio, espressa anche dal disegno dalla facciata, così come di quella rivolta ad est. Allo stesso modo appare superflua la scelta di prevedere un tetto a falde.
La cubatura dell’edificio nel suo complesso non è particolarmente contenuta ed il progetto, costruito fino in fondo su tutta la sua larghezza, implica uno scavo abbastanza importante.