Offener Wettbewerb | 02/2017
International contest of ideas for roofing the Roman Amphitheater "Verona Arena"
©vincenzo latina architetti
2. Preis
Preisgeld: 20.000 EUR
Architektur
ErlÀuterungstext
LâArena nel corso dei secoli ha subito perdite e trasformazioni, nel suo stato attuale la pavimentazione si trova ad un livello piuÌ basso rispetto a quella dellâintorno: di Piazza Bra; la facciata con i suoi ordini eÌ quasi del tutto perduta, rivelandosi solo in una porzione superstite di anello, la cosiddetta Ala, piuÌ alta rispetto allâattuale facciata dellâanfiteatro poicheÌ ancora superstite lâOrdine superiore, che con il coronamento ospitava il portico sulla âsumma caveaâ.
La lettura dello stato di conservazione, la comprensione della storia del monumento indicano come unica strada ai fini di intervenire progettualmente sullâorganismo architettonico devono, naturalmente, seguire la via dellâintervento minimo. Il progetto del velarium ha privilegiato, i gesti misurati, quelli che in prevalenza coniugano la tutela del monumento e le soluzioni tecniche e tecnologiche piuÌ consone.
Dall'esterno la copertura a velario eÌ discreta. Soltanto a distanza si evince lo stacco delicato tra il monumento e la struttura anulare. L'anello sommitale eÌ mediato lungo l'appoggio del monumento da un giunto che ordina e armonizza il contatto con lo stesso edificio. A distanza ravvicinata, dal basso, camminando nella piazza, la copertura risulteraÌ -invisibile- quasi non percepibile anche per via dell'arretramento dal bordo esterno dell'Arena e anche grazie all'inclinazione verso lâinterno della struttura costituente il sistema telaio del velario di copertura.
COSTRUIRE CON L'ARIA
Nelle rappresentazioni negli anfiteatri, a necessitaÌ, si aprivano i velari, compito questo che apparteneva ai marinai, che come con delle vele nautiche manovravano lâingegnosa struttura del sistema di copertura. Lâevoluzione della tecnica e della tecnologia ci ha permesso di poter compiere lo stesso rituale, con la stessa impostazione ma con un ben chiaro miglioramento delle condizioni per farlo. Nonostante lâevoluzione continua della tecnica, il legame con lâantico resta un valore chiave e fonte inesauribile di conoscenza. La grande corona reticolare ellittica si poggia sulla parte sommitale dellâanfiteatro, capace di garantire il suo sostegno mediante un sistema realizzato con una raggiera di funi, permettendo, in tal modo, di conferire alla copertura ed allâintervento in generale una leggerezza altrimenti impossibile con strutture di copertura di natura ordinaria.
Questo grande anello ellittico diventa il sostegno del sistema di copertura: una struttura pneumatica tipo âgonfiabileâ e retrattile realizzata con tessuti di derivazione aeronautica che, quando ricevono lâaria, si muovono lungo il corso delle funi; permettendo cosiÌ di coprire tutta la superficie della cavea grazie alla movimentazione di aria, che diventa, percioÌ, un vero e proprio materiale del progetto. La soluzione proposta garantisce grande reversibilitaÌ e flessibilitaÌ del sistema di apertura e chiusura del velario. Nel caso specifico l'aria eÌ utilizzata come âmateriale da costruzioneâ, I singoli spicchi o settori diventano simili a delle âtraviâ autoportanti ottimali per resistere alle avverse condizioni meteorologiche. La scelta del sistema pneumatico, inoltre, garantisce massima sostenibilitaÌ, reversibilitaÌ e riciclabilitaÌ: l'aria eÌ disponibile ovunque, eÌ parte del globo. Una volta utilizzata si puoÌ reimmettere -non alterata o inquinata- nuovamente nell'atmosfera. L'aria utilizzata non si consuma e non si perde.
Come nei drappi delle vesti romane, il velario retratto diventa scultoreo e rivestimento mutevole dellâanello strutturale: inserendosi nel carter di protezione simile ad un festone.
Lâanfiteatro romano, stravolge le percezioni del teatro e avvolge lâarena aprendo infiniti punti di vista e, quindi, infiniti modi di percepire lo spettacolo. Lâallestimento scenico attuale dellâArena, ha in parte perduto quelle possibilitaÌ di coinvolgimento totale dello spettatore; lâintervento, diviene parte dellâallestimento aprendosi a nuovi possibili. Sperimentare nuove scenografie, balletti, arie, per richiamare anche nuovo pubblico, concerti e grandi eventi di portata internazionale compatibili con i caratteri del Monumento. La copertura, puoÌ cosiÌ, rispondere ai principi della conservazione del monumento ma, al contempo, diventare parte della scenografia: nuovi scenari possibili per un coinvolgimento totale nella rappresentazione. Xiphilino, in degli scritti, riferisce come Nerone avesse fatto dipingere di porpora il velario, a simulare un cielo stellato e coinvolgendo ulteriormente gli spettatori. PossibilitaÌ di realizzare video-mapping dell'intradosso nella copertura, miglioramento generale del supporto tecnico alla regia e scenografia â rimuovendo le torrette funzionali attualmente poggiate sulla sommitaÌ dell'anfiteatro, pur mantenendo le attuali procedure di montaggio-smontaggio dell'apparato scenico. Lo spazio scenico, in questo modo, si libera dalle attuali configurazioni, permettendone di nuove e quindi anche nuove tipologie di spettacolo: dall'internazionale stagione lirica a nuove possibilitaÌ di intrattenimento, anche durante la stagione invernale.
La scelta della composizione strutturale ha come idea di partenza quella di trasmettere sull'Arena il minor aggravio possibile in termini di peso noncheÌ quello di evitare di eseguire un nuovo com- parto fondazionale che possa dar luogo a interferenze con il sito archeologico perimetrale. Si opta quindi a usufruire in termini di appoggio, della parte sommitale dell'ossatura del manufatto origina- rio.
La composizione prevede l'impiego di una strutturale reticolare realizzata in car- penteria metallica e posizionata a coronamento dell'Arena; la funzione del reticolare eÌ quella di assolvere ad anello di compressione in grado di sostenere mediante idoneo sistema di funi in acciaio, una sequenza composta da nove pignoni centrali distribuiti tra i fuochi geometrici dell'ellis- se.
Mediante l'impiego delle funi viene garantito il sostegno della copertura retrattile con sagoma a forma di volta, concepita mediante una struttura pneumatica; questa struttura ha la peculiaritaÌ di essere progettata impiegando tessuti di derivazione aereonautica e navale, cuciti tra loro a for- mare camere d'aria aventi sezione variabile.
Le camere d'aria vengono mantenute in pressione, acquisendo la rigidezza necessaria e quindi la capacitaÌ in termini strutturali ad assolvere appieno al comportamento membranale tipico delle volte. La rigidezza del reticolare perimetrale assolve alle spinte trasmesse dal sistema voltato e dalle funi di sostegno e controventamento
MONTAGGIO DELLA STRUTTURA RETICOLARE
L'opera eÌ concepita in grado di garantire l'effetto copri-scopri in virtuÌ dell'impiego di retrattile della struttura pneumatica, ma anche di essere completamente rimossa all'occorrenza. Si eÌ pensato infatti di suddividere lâanello reticolare di coronamento in 35 conci prodotti in carpenteria metallica delle dimensioni massime di circa in pianta di 12.0 x 3.30 metri e altezza 4.30 metri.
Si sono previsti 5 postazioni di stazionamento per lâautogru secondo lo schema riportato di seguito nel quale viene evidenziato il raggio di portata di 48m:
Caratteristica principale di questa tipologia di copertura eÌ la leggerezza, infatti a paritaÌ di presta- zioni strutturali, ogni altro sistema costruttivo ha carichi decisamente maggiori.
Questo ha permesso di avere una struttura di supporto minima e di progettare un sistema di 48 elementi pneumatici indipendenti in tessuto speciale che, dalla struttura reticolare ad anello ove sono stivati, vengono gonfiati e sorretti da cavi guida si estendono verso il centro coprendo lâArena. Una volta raggiunta la massima pressurizzazione, questi elementi si sigillano fra di loro diventando strutturali, autoportanti ed ermetici alle infiltrazioni meteoriche. La pressurizza- zione avviene tramite una âsistema di gonfiaggioâ alloggiato allâinterno del carter superiore di co- pertura dellâanello reticolare.
Le operazioni di gonfiaggio e gonfiaggio della copertura sono molto rapide: in 6 ore eÌ possibile coprire ermeticamente lâArena ed altrettanto per scoprirla.
I gruppi di pressurizzazione sono uno per ognuno dei 48 elementi pneumatici e sono alloggiati allâinterno del vano tecnico superiore dellâanello strutturale, opportunamente nascosti dal carter di rivestimento, ma accessibili per effettuarne la manutenzione. Ogni elemento eÌ quindi indipendente ed autonomo rispetto agli altri. A riposo gli elementi pneumatici vengono stivati sotto al carter pe- rimetrale, componendo un morbido panneggio classicheggiante.
La movimentazione degli elementi di scenografia non subiraÌ sostanziali va- riazioni. Gli accesi da terra resteranno invariati cosiÌ come lâoperativitaÌ degli au- tomezzi allâinterno dellâarena.
Lâutilizzo della gru da 50 m eÌ garantito dalla completa apribilitaÌ della copertura; una luce di sei metri fra un cavo e lâaltro nello spazio centrale permetteraÌ di calare dallâalto anche gli elementi piuÌ ingombranti. Allâoccorrenza saraÌ pos- sibile sganciare temporaneamente alcuni cavi per permettere il passaggio di elementi di grandi dimensioni
In caso di incendio in platea o sulle gradinate, la copertura viene parzialmente o integralmen- te sgonfiata e ritratta per permettere la fuoriuscita dei fumi di combustione. Inoltre lo âspazio vuotoâ presente fra il carter superiore ed inferiore dellâanello strutturale saraÌ unâulteriore via di sfo- go per i fumi.
©Ătienne-Louis BoullĂ©e, Cenotafio di Newton
©vincenzo latina architetti
©vincenzo latina architetti
©drappo museo archeologico diverona
©Jean Jacques Lequeu, Progetto per una macchina aerostatica
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©Karl Friedrich Schinkel, Scenografia del Flauto Magico di Mozart (1815)
©vincenzo latina architetti
©Marchel Duchamp, Ruota di bicicletta (1913)
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