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Nichtoffener Wettbewerb | 10/2016

Villa Cristina e Cantina del vino

1. Preis

Preisgeld: 36.000 CHF

Estudio de arquitectura José María Sánchez García

Architektur

Studio Rodel

Landschaftsarchitektur

Monotti Ingegneri Consulenti SA

Bauingenieurwesen

Tecnoprogetti SA

TGA-Fachplanung

Erisel SA

Bauphysik

Beurteilung durch das Preisgericht

La giuria ha apprezzato il meticoloso lavoro di indagine analitica e la chiara rappresentazione grafica che va ben al di là di quanto richiesto dal bando di concorso. Il lavoro di analisi accurato ha portato ad una proposta tipologica conseguente e coerente con gli obbiettivi e la sensibilità che ci si attende negli intenti di restauro di Villa Cristina e, più in generale, per l’Istituto Agrario Cantonale di Mezzana.

Convinzione della giuria, condivisa anche dalla Committenza, è che per un intervento di questo tipo, la scelta tipologica e di restauro debbano prevalere rispetto ad alcuni aspetti prettamente funzionali. Pertanto la giuria ritiene che, per rispettare l’idea originale della villa, il portico e il loggiato debbano essere riaperti per ristabilire così la corretta relazione tra l’edificio e la corte che si relaziona con il territorio circostante.

Viene pure ritenuto che di fronte ad un monumento storico la sostenibilità passi anche dall’accettazione di uno stato di fatto e quindi non necessariamente dalla ricerca spinta di scelte tecniche e di installazioni. Questo non solo riguardo alla climatizzazione e alla ventilazione (non ritenute necessarie) ma anche per quanto attiene la rete informatica che dovrà essere funzionale ma limitata ai luoghi dove è prettamente necessaria. Si ritiene che sia sufficiente e più rispettoso verso la tipologia e il contesto della villa intervenire con elementi semplici ed essenziali, naturalmente nel rispetto di tutte le esigenze richieste.

La scelta di inserire gli spazi per la Regio Insubrica nella villa originaria e la biblioteca al primo piano dell’ala ovest convincono la giuria. Così come risulta corretta la posizione dell’ascensore e dei servizi.

Le scelte dei dettagli e delle finiture proposte nel progetto sono molto approfondite, ciò permette di valutare ad un buon livello il tipo di restauro da adottare. È stata ad esempio apprezzata la proposta conservativa dei materiali in generale e delle finiture. In questo contesto anche l’analisi sull’illuminazione, purché ancora da affinare, dimostra molta sensibilità nell’affrontare le tematiche poste.

Anche le scelte tecniche, sia dal profilo progettuale che esecutivo sono molto approfondite e coerenti. Come già detto la giuria non ritiene necessarie alcune installazioni proposte (per esempio la climatizzazione e la ventilazione). L’eliminazione di questi impianti permetterà quindi di semplificare e ridimensionare alcuni interventi, in particolare gli armadi di distribuzione all’interno dei locali. Questo mobilio infatti, così come proposto, risulta molto ingombrante e rende talvolta difficile la percezione complessiva degli spazi, aspetto questo in parziale contraddizione con l’idea di recuperare le stanze originali nella loro volumetria. Inoltre, l’eliminazione degli armadi tecnici, o perlomeno il loro ridimensionamento permetterebbe maggiore flessibilità nell’arredo dei locali.

Per quanto concerne la cantina, la proposta di interrare l’ampliamento è valutata positivamente in quanto permette di creare un rapporto visivo di qualità dal comparto della scuola verso i vigneti ed il paesaggio circostante. Infatti, come si può anche leggere nella relazione dei progettisti: “L’ampliamento è direttamente legato al riassetto della topografia e del paesaggio dalla parte anteriore della cantina: una volta demolita la struttura adiacente, questa estensione deve porsi come un corpo invisibile che valorizza il paesaggio circostante di vigneti e l’architettura dell’edificio preesistente”.

Questa definizione deve però essere maggiormente rafforzata, eliminando la strada tortuosa che sale dai vigneti verso la cantina e attraverso una chiara definizione della piattaforma che sostiene gli edifici esistenti di Villa Cristina e della scuola. Ne scaturirebbe così un’immagine del comparto più chiara ed unitaria, in particolare nella gerarchia degli spazi esterni tra Villa Cristina, i giardini storici e i terreni coltivati.

Per questo la giuria ritiene che debba essere rivista la proposta di estensione a ovest, oltre i dormitori, del muro di sostegno, permettendo ai filari della vigna di estendersi fino a raggiungere la piattaforma che ospita le parti costruite.