Il progetto del nuovo complesso ospedaliero s'inserisce ad est del sito, in vicinanza ai quartieri urbani adiacenti. Attraverso un argine alberato e la creazione di un spazio parco verso la città, gli autori intendono distinguere il complesso come un solitario nel parco ed estendere il parco fluviale fino all'estremità orientale del sito in relazione alle are urbane. L'aspetto del solitario nel parco convince solo parzialmente poiché il complesso si avvicina troppo sul lato nord al quartiere di Bel linzona.
L'importante programma degli spazi non è organizzato come una grande forma su larga scala, ma è suddiviso in edifici a "padiglione", che creano una scala appropriata rispetto alle vicine aree urbane. I volumi corrispondono alla dimensione ideale di una stazione di degenza. Seguono la geometria del sito e sono sfalsati in direzione est-ovest e generosamente distanziati in direzione nord-sud. In un basamento a due piani sono collegati da un sistema di corridoi, mentre ai piani superiori i moduli sono separati da ampi cortili e terrazze sul tetto. Di conseguenza sono ricoperti da giardini pensili e, insieme alla posizione solitaria nel parco fluviale, intendono trasmettere l'idea spaziale di una
"valle verde". In generale, questa disposizione crea spazi generosi e cerca di realizzare il concetto di un "Green Hospital", rispondendo alla particolare posizione nel parco fluviale, fatto apprezzato dalla giuria.
particolare posizione nel parco naviare, ratto apprezzato dalla giunta
La disposizione tipologica presenta ulteriori vantaggi. Grazie alla parte orientale del parco e alle generose distanze tra gli edifici-padi-glioni, si crea un chiaro indirizzo, a cui si risponde in modo adatto con lo spazio d'ingresso a due piani, Un'altra caratteristica interessante è il modo in cui gli atrii si estendono ai piani inferiori, apportando ai corridoi molta luce naturale e creando un buon orientamento. In generale, molti degli spazi interni di questo progetto sono adeguatamente illu-minati. Tuttavia, un importante svantaggio dell'organizzazione tipologica proposta è la disposizione simmetrica su ambedue lati dei corridoi orizzontali attraversanti da est a ovest. Senza una gerarchia dei percorsi nei piani del basamento vengono a crearsi dei incroci indesiderati tra i pazienti e i dipendenti. Un percorso di accesso principale pubblico ben organizzato avrebbe contribuito a creare una migliore visione d'insieme e a separare sensibilmente i percorsi dei pazienti da quelli interni delle
attività cliniche.
Il fatto che gli atri si estendano fino al piano terra comporta degli svantaggi anche per l'organizzazione operativa delle funzioni cliniche principali, Queste difficilmente possono essere organizzate in modo coerente su aree più ampie, con conseguenti incroci indesiderati tra pazienti e dipendenti. La struttura di accessi nell'area del basamento, a prima vista apparentemente variegata, norie stata sufficientemente sviluppata in termini delle richieste funzionali e si rivela quindi troppo schematica. Infine, ma non meno importante, limita anche la flessibilità desiderata per eventuali modifiche future.
Anche la configurazione delle facciate è stata tropo poco svilup pata nella seconda fase e non convince la giuria. La struttura di finestre a fascia aggirante i volumi trasmette un alto grado di flessibilità. Tutta-via, non mostra quasi alcuna differenziazione, appare generica e perde così una sua caratteristica specifica-formale. Ad esempio, la facciata d'ingresso ad est manca di una conformazione più identitaria e differenziata.
L'estensione della seconda tappa con altri quattro moduli equivalenti e l'analoga organizzazione degli spazi ha una chiara logica e rinuncia alla sopraelevazione proposta nella prima fase. Oltre a alcuni svantaggi operativi, tuttavia, la ripetizione schematica e l'uniformità rendono l'intero sistema meno convincente. Una variazione o una differenziazione dell'estensione avrebbe conferito all'ampio e vasto complesso
nuovi luoghi di identità e maggiore forza e flessibilità.
Complessivamente, il progetto rappresenta un valido e meritevole contributo al compito da svolgere. La suddivisione in edifici a padiglioni e la generosa offerta di luce naturale agli spazi interni riflettono la particolare collocazione nel parco fluviale. Purtroppo, l'organizzazione spaziale e la configurazione delle facciate non sono stati sufficientemente sviluppati nella seconda fase e non è statalsfruttata la buona posizione di partenza.
Aspetti del paes30010
"Ledificio si integra bene nel paesaggio fluviale del Ticino. Il posizionamento e la volumetria delle singole strutture creano una sequenza spaziale centrale verso il fiume. Nella loro chiara derivazione diagram-matica, gli autori dimostrano che il materiale di scavo può essere utilizzato per disegnare il paesaggio. Vengono create colline che strutturano l'ampio spazio verso il Parco fluviale e formano una base paesaggistica per l'ospedale. Gli alberi sono posizionati in modo strategico: sono densi nell'area di ingresso, nella zona centrale e verso l'argine. In questo modo e attraverso la conformazione dei percorsi, si creano diversi spazi di parco: il Parco d'ingresso, il Parco terapeutico e i Giardini terapeutici laterali. I padiglioni inseriti nella griglia e il loro utilizzo non sono del tutto comprensibili.
Per linverdimento dei cortili, degli atri, delle terrazze e dei tetti si ritiene insufficiente lo spessore di terra previsto. Di conseguenza, gli arbusti e gli alberi più grandi hanno poche possibilità di crescere o i reQuisiti di manutenzione sarebbero molto elevati.
Aspetti funzionalità ospedaliera
II progetto Valle Verde avrebbe avuto l'opportunità di sviluppare un nuovo tipo di modularità. Nella prima fase c'erano molti approcci validi in tal senso. Purtroppo, lo sviluppo del progetto nella 2° fase non è stato in grado di utilizzarli a sufficienza. Le dimensioni del modulo di base, basate sulla stazione della degenza splendidamente risolta, non sono purtroppo adatte a tutti i tipi di utilizzo e portano a delle unità funzionali scarse (sala operatoria) o troppo estese (pronto soccorso). In aggiunta, lo strato centrale offre una fascia più stretta. Il fatto che gli assi pubblici su entrambi i lati di questa fascia centrale proseguono su tutta la profondità del progetto rende difficile collegare in modo flessibile questa zona più stretta a moduli di grandi dimensioni. Gli assi trasversali sono troppo rigidi e portano a strane proposte di layout, come ad esempio la terapia intensiva, che viene "separata" da questo corridoio.
Aspetti riguardanti l'ingegneria civile
Concetto strutturale: Il concetto strutturale dei piani inferiori prevede la realizzazione di solai tipo "drop-panel" con 32 cm di spessore in campata e sovraspessore di 40 cm in prossimità dei pilastri. Il sistema costruttivo e la trama regolare dei pilastri di circa 8.0 x 8.0 m dei piani inferiori sono economici e soddisfano i principali criteri di flessibilità.
Il progetto strutturale è stato approfondito nella fase 2 e non prevede più una struttura in legno con trama ridotta di 4 % 4 m per i piani superion della degenza, Questa modifica migliora considerevolmente la fescibllita ed il potenziale per un futuro sviluppo,
Requisiti quota o"vasca bianca": L'accesso principale per i fornitori ('logistica /garage") si trova al livello 1 a quota 219.70 msm, quindi al di sonto della sucta o della "vasca bianca ed e protetto con una paratia mobile ("portone inondazione), in caso d'alluvione, l'accesso principale fomiton sarebice quindi condannato, compromettendo l'esercizio delirintero oscedale probabilmente durante un lungo periodo, Lo sce-naño di alagamento fino alla quota 224 mm scaturisce dall'ipotesi di una rottura improvvisa dell'argine del fiume Ticino nella zona di Arbedo ed è quindi un fenomeno improvviso che non permette di azionare delle paratie mobili per evitare l'allagamento dei piani interrati del nuovo ospedale. L'impiego di paratie mobili non soddisfa quindi pienamente i criteri della vasca bianca definiti del programma del concorso.
Costi struttura: Struttura tradizionale in c.a, riciclato robusta ed economica.
,Aspetti riguardanti l'impianto RVCS
I concetti impiantistici descritti ed illustrati tramite schemi di principio si estendono a tutti i sistemi tecnici rilevanti per il settore ospeda-liero, gli stessi sono completi, strutturati in modo adeguato e ben espo-sti. L'architettura impiantistica si compone di centrali tecnologiche principali e di sottocentrali per edificio e/o settore d'edificio, condizione ritenuta adatta per consentire sviluppi futuri. La realizzazione della seconda fase può avvenire senza pregiudicare il funzionamento dell'ospe-dale. Valutata adeguata l'ubicazione e la dimensione dei volumi tecnici che pur non essendo baricentrici rispetto le utenze da servire, sono provvisti di strade tecniche e/o percorsi per il transito dei medi principali che vanno ad alimentare le sottocentrali. I vantaggi di far capo a gruppi frigoriferi ad adsorbimento dovranno essere vagliati e provati.
Nel caso d'integrazione di generatori a gas, necessari per il settore della sterilizzazione, si dovrà pianificare per centrali interrate un accesso diretto dall'esterno. Da ripensare, per ragioni di sicurezza, la posizione della centrale gas medicali che dovrà essere ubicata in prossimità dei serbatoi criogenici. Valutiamo scarsa la superficie tecnica a tetto predisposta per le centrali di ventilazione. Buono il concetto di distribuzione dei medi che permette di collegare le utenze alle centrali tecnologiche in modo razionale permettendo d'integrare gli aspetti legati alla manutenzione e pulizia. L'ubicazione delle centrali di ventilazione disposte lungo l'asse prevalente dei venti non permette lo sviluppo d'un concetto di presa ed espulsione dell'aria adeguato, critica pure la vicinanza con l'eliporto.
Aspetti della sostenibilità
La valutazione svolta in fase 1 ha evidenziato i punti forti e i punti critici del progetto. Il gruppo di lavoro si è chinato parzialmente su tali punti, sviluppandone alcuni e tralasciandone altri. In generale, l'attenzione alle considerazioni dell'esperta è carente e l'approfondimento tra la fase 1 e la fase 2 è lacunoso.
Considerando il progetto nella sua interezza e nonostante l'esiguo sviluppo tra le due fasi, i temi legati alla sostenibilità sono trattati in modo soddisfacente. In particolare, il progetto è attento al tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici e del comfort termico, così come all'integrazione dell'edificio nel contesto urbano e paesaggistico e alla fruibilità. In questo senso, il concetto di parco d'ingresso è interessante e duraturo.
Rimangono in sospeso alcuni aspetti che necessitano di ulteriori approfondimenti, in particolare:
Rispetto dell'altezza massima consentita;
Eventuali misure contro la contaminazione dei suoli o interventi di bonifica;
Eventuali misure di contenimento delle specie invasive;
Temi dell'accessibilità e dell'inclusività;
Misure di sicurezza o back-up in caso di siccità e stress idrico;
Misure per il risparmio, il riciclo e il riutilizzo dell'acqua potabile e di scarico.